Quali sono i principali programmi per fare musica? Che software utilizzare per creare una base musicale?
Quali sono i principali strumenti di lavoro per un Produttore Musicale, un Dj, un Tecnico del Suono per creare musica?
Lo abbiamo chiesto al nostro docente dei corsi Bachelor in Music Production Andrea Benassai, Sound Designer e Producer
Pro Tools (Avid) www.avid.com
E’ il software di elaborazione audio più conosciuto e, un tempo, più diffuso a livello professionale. Nasce come costola audio del sistema di montaggio audio-video Avid (al tempo Digidesign), da cui ha ereditato la gestione non lineare dei documenti audio e video.
Il software funziona in modalità Native (quindi con interfacce audio di tutte le marche) o si appoggia ad un sistema hardware (un tempo TDM, adesso HDX) che consente di sfruttare CPU dedicate per l’elaborazione audio dei plug-in, in formato AAX.
Il suo punto di forza è innegabilmente l’estrema completezza e la semplicità della gestione dell’audio, assieme ad una struttura molto rigida (per esempio l’assenza di shortcuts dedicati) che lo rendono facilmente gestibile in qualsiasi situazione, anche fuori dal proprio studio. Il principale punto debole è la gestione del MIDI e dei Virtual Instruments, tuttora un po’ datata e limitata per usi estremi, nonché la necessità di usare plug-in in formato esclusivo, spesso meno disponibili e sicuramente più costosi degli altri.
Cubase/Nuendo (Steinberg) www.steinberg.net
E’ stato uno dei primi software MIDI, cui si è affiancata nel tempo un’eccellente gestione dell’audio. Questo, nel tempo, l’ha trasformato in una DAW completa che si avvale dei plug-in in formato VST (tecnologia sviluppata da Steinberg stessa).
La perfetta integrazione tra audio e MIDI ne fanno probabilmente la migliore DAW in commercio o, per lo meno, la più completa. Naturalmente il sistema VST è presente sul mercato da anni dunque la scelta di plug in è vastissima, mentre un MIDI assolutamente avanzato e una generale ottimizzazione per l’integrazione col mondo V.I. lo rendono la scelta più comune per i produttori musicali e per i compositori di colonne sonore.
La dotazione interna di VI e plug-in è completa e variegata, al punto di farne quasi un’applicazione stand alone adatta a quasi tutti i generi musicali. Menzione a parte merita Nuendo, sostanzialmente uguale a Cubase, ma con in più la capacità di creare l’audio per i videogames e per i sistemi multicanale per il cinema.
Logic X (Apple) www.apple.com
Logic è da sempre la DAW più usata dagli utenti Apple. Si tratta di un eccellente software che gestisce audio e MIDI in modo completo. I plug-in, in formato AU, sono estremamente diffusi, quasi al livello dei corrispondenti VST. Il suo punto di forza è la perfetta integrazione con i computer Apple, che gli consente una grande capacità di elaborazione audio con livelli relativamente bassi di consumo di CPU.
In termini di utilizzo globale si equivale a Cubase, trattandosi di DAW ormai presenti sul mercato da anni, che sfruttano dunque l’elevato grado di ottimizzazione e sviluppo accumulati nel tempo. Notevolissima in termini di qualità e quantità la dotazione interna di VI e plug-in, assieme ad una libreria di campioni sicuramente imbattibile, già pronta all’uso. Il suo principale limite è il fatto che non sia cross platform, non esistendo una versione per Windows.
Digital Performer (MOTU) www.motu.com
Digital Performer è un altro software che gestisce in maniera egregia audio e MIDI. Ci troviamo di fronte a un altro progetto che esiste sul mercato da lunga data. Il suo sviluppo non è stato tenuto al passo con le principali DAW ma rimane sempre un’ottima scelta per chi intende produrre musica a livello estremamente avanzato, soprattutto nel campo multimediale. Funziona con plug-in nativi (MAS), con VST e AU, a seconda della piattaforma usata dall’utente.
Live (Ableton) www.ableton.com
Live nasce come software per le performances dal vivo ed è sicuramente lo strumento di elaborazione più completo in termini di manipolazione e creazione sonora. E’ naturalmente dotato di un’ottima gestione dell’audio, anche se non ai livelli dei precedenti softwares, ma sicuramente questo non è il suo target progettuale. Si tratta di una macchina potentissima sia da usare live (da qui il suo nome), sia da usare per la produzione musicale elettronica. E’ la DAW più usata proprio in questi campi e gode di un supporto molto costante e capillare che, assieme ad un costante sviluppo, lo tiene sempre al passo con i tempi. Ha un’impressionante lista di plug-in interni per la creazione sonora, ma supporta anche i formati VST e AU.
Reaper (Cockos) www.reaper.fm
Si tratta di un progetto molto interessante, a basso costo e di impatto irrisorio sulle risorse della CPU. Il suo target è fornire agli utenti un sistema con pochi fronzoli ma estremamente completo e snello. Naturalmente ha qualche lacuna (secondaria nella maggior parte delle applicazioni) ma è una DAW in costante aggiornamento e con un numero sempre maggiore di utenti nel mondo. Non ha una gran dotazione di plug-in interni, ma supporta VST e AU (per citare i principali), a seconda del sistema operativo utilizzato.
Studio One (Presonus) www.presonus.com
Questa è la DAW più giovane, da poco sul mercato ma che ha grandissimi step di sviluppo concentrati nella sua breve vita. E’ evidente che ha sfruttato abilmente la presenza sul mercato di altri concorrenti ben più anziani e decantati da cui ha preso il meglio, talvolta in modo palese. Si tratta di un progetto ancora un po’ acerbo, ma che è partito ricalcando strutture già ampiamente collaudate, che spesso riesce addirittura a superare in termini di ergonomia e facilità d’uso. La sua migliore funzionalità si ottiene con i sistemi Presonus, di cui diventa controller, dando vita ad un ecosistema assolutamente unico nel suo genere.
I plug-in supportati, nuovamente, sono i consueti VST e AU.
Samplitude/Sequoia (Magix) www.magix.com
Un tempo appannaggio degli studi di mastering adesso la suite di Magix è diventata una vera e propria DAW, conservando delle vecchie versioni, ad esempio, la possibilità di creare direttamente DDP dal master. Si tratta di un software poco conosciuto ma di incredibile interesse vista la sua completezza in termini di elaborazione, editing e manipolazione dell’audio. Anche il MIDI ha ottime possibilità e, sebbene il suo uso sia ancora un po’ a metà tra il software da authoring e mastering e una vera e propria DAW intesa in termini moderni, sta di diritto nel novero dei software più utilizzabili e ben suonanti dell’intero panorama.
Supporta plug-in in formato VST e AU, oltre a fornire una eccellente dotazione interna (a seconda delle versioni) di VI e plug-in da mastering vero e proprio.